Sergio Vecia
i Caravaggio, nelle opere di Bill Viola ,rivelando ciò che normalmente non Restai letteralmente folgorato all’orto botanico di Berlino nel vedere questi semi. Ebbi l’immediata certezza di trovarmi di fronte a delle maschere cerimoniali, a delle dee madri. Le ho quindi immediatamente immaginate emergenti da un buio profondo, un buio primordiale, ho immaginato la luce, come un soffio divino che dà vita alla materia.
In questo lavoro resta costante e coerente la dilatazione del tempo. Queste opere sono riprese in un ambiente totalmente buio, una volta fatta l’inquadratura procedo ad illuminare il soggetto con una serie di pennellate di luce puntiforme in movimento, disegnando il soggetto per evidenziarne l’architettura ed esaltarne la forza primigenia. Ogni scatto si costruisce in vari minuti, alla fine dei quali la fotografia è conclusa.
Nel buio totale, la luce diventa la voce narrante del soggetto, come nei quadri del Caravaggio, nelle opere di Bill Viola, rivelando ciò che normalmente non possiamo vedere ma solo percepire.



























